
È stata inaugurata con entusiasmo la prima edizione di Dio d’Acqua, il festival diffuso di arti visive che fino al 10 agosto 2025 animerà la città di Campagna, trasformando luoghi storici e paesaggi naturali in scenari di arte e riflessione. Il progetto esplora l’acqua non soltanto come risorsa primaria, ma anche come simbolo culturale, identitario e spirituale, offrendo un percorso immersivo che unisce creatività, memoria e territorio.
La manifestazione si sviluppa in spazi di grande suggestione: dall’ex Chiesa e Convento degli Osservanti della Concezione al Fiume Tenza, dalle Catacombe del Monte dei Morti fino all’Aula Magna di Palazzo Tercasio, allo Spazio Culturale di Campagna e alla Chiesa di San Giovanni Battista. Ambienti che, attraverso le opere degli artisti, si trasformano in luoghi di incontro e di nuova vitalità.

Tra i protagonisti della rassegna figura Vincenzo Frattini, il cui lavoro dialoga con il tema dell’acqua attraverso il suo linguaggio caratteristico, fatto di stratificazioni cromatiche e scavi nella superficie pittorica. L’artista, da sempre attento alla relazione tra forma, colore e percezione, interpreta l’elemento fluido come metafora di energia, movimento e trasformazione. Le sue opere invitano lo spettatore a immergersi in uno spazio visivo che vibra di luce e materia, richiamando il continuo fluire della vita e della memoria.
Accanto a Frattini espongono Filomena Amarante, Francesco Carbone, Claudia Chirico, Guido D’Apuzzo, Elio Di Pace, Ernestina Scalfari, Gianluca Tesauro, Giuseppe Trapani, Ivano Troisi e Tommaso Vitiello, in un coro di linguaggi che ha reso possibile una pluralità di sguardi sull’acqua come elemento vitale e simbolico.
Il festival è il risultato della collaborazione tra istituzioni e realtà culturali del territorio: un ringraziamento particolare è stato rivolto a Gianpaolo Cacciottolo, direttore del Civico Museo Archivio di Campagna, e ad Angela De Chiara, presidente dell’Associazione Giordano Bruno, che hanno contribuito con passione e competenza alla costruzione del progetto.
Oltre al suo valore artistico, Dio d’Acqua rappresenta anche un passo significativo nella riqualificazione dell’ex Monastero dei Francescani Minori della Concezione – un tempo campo di internamento – destinato a diventare la nuova sede del Civico Museo Archivio di Etno Antropologia e Arte Contemporanea. Un luogo della memoria che oggi, attraverso l’arte contemporanea, si apre al futuro.


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