Tributo corale Collepiano a Torrecuso (Benevento) 4 ottobre 2025

Tra i cinquanta protagonisti della mostra collettiva Ritornar alla memoria, dedicata a Gianfranco Matarazzo, figura anche Vincenzo Frattini, artista da sempre attento alla dimensione della forma e del colore come strumenti di indagine sul linguaggio pittorico e scultoreo.
inseriamo il link al sito https://www.amaci.org/events/68c84b87d00914920639d6cd
La mostra, inaugurata il 4 ottobre 2025 presso lo showroom di Italiana Progetti – I.PRO srl in località Collepiano a Torrecuso (Benevento), è stata ideata da Lorenzo Canova e Tommaso De Maria a dieci anni dalla prematura scomparsa di Matarazzo. L’esposizione riunisce cinquanta artiste e artisti italiani e stranieri, chiamati a rendere omaggio alla figura del giovane gallerista di Vitulano, capace di trasformare un piccolo centro sannita in un punto di riferimento per l’arte contemporanea con il suo GiaMaArt Studio.
La presenza di Frattini conferma la volontà dei curatori di riunire voci differenti, accomunate da una ricerca autentica e da una profonda coerenza nel segno della sperimentazione. L’artista porta in mostra un lavoro che si inserisce perfettamente nello spirito della rassegna: un mosaico di visioni individuali che, pur nella loro diversità, si ritrovano in un comune dialogo con la memoria di Gianfranco Matarazzo.
Il percorso artistico di Frattini è segnato da una costante tensione verso l’innovazione, che si traduce nell’uso del colore come materia viva e nello scavo della superficie pittorica come campo di energia. Le sue opere, con il loro carattere insieme rigoroso e poetico, diventano spazi aperti, capaci di accogliere lo sguardo e di stimolare una riflessione sul rapporto tra segno, superficie e percezione.
All’interno di Ritornar alla memoria, la voce di Vincenzo Frattini si unisce a quella degli altri artisti come tassello di un tributo corale, volto a ricordare non soltanto la figura di un gallerista appassionato e visionario, ma anche la vitalità di un intero territorio che attraverso l’arte continua a raccontarsi. La sua opera diventa quindi non solo un omaggio personale a Matarazzo, ma anche una testimonianza del valore della ricerca contemporanea, della sua capacità di rigenerare legami e di dare forma a nuove possibilità di dialogo.

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